Proemio delle Costituzioni

FEDERICO II IMPERATORE
RE SEMPRE AUGUSTO DEI ROMANI
D’ITALIA, DI SICILIA, DI GERUSALEMME, DI ARLES
FELICE VITTORIOSO TRIONFATORE
Dio, dopo avere dato forma alla macchina del mondo
e dopo avere ripartito le materie primordiali della natura
nelle immagini reali delle cose secondo una scala gerarchica,
previsto il da farsi decise con deliberazione meditata
di mettere a capo delle altre creature, nel mondo sublunare, il più degno dei viventi,
l’uomo, che aveva formato a sua immagine e somiglianza e creato inferiore soltanto agli angeli.
Noi, che soltanto la destra della divina potenza ha innalzato, oltre ogni umana speranza,
ai fastigi dell’Impero Romano e agli splendori degli altri regni,
offrendo le nostre labbra per Gesù Cristo, che ci ha dato tutto quello che abbiamo.
Noi, che vogliamo restituire raddoppiati al Dio vivente i tesori che ci ha prestato,
venerando la giustizia e riordinando il diritto,
DISPONIAMO
di assolvere alla nostra incombenza provvedendo anzitutto a nominare i nostri collaboratori
che sanno di avere sempre bisogno della nostra attenta guida, in particolar modo per quel che riguarda la Giustizia.
Poiché il Regno di Sicilia, che è eredità preziosa della nostra sovranità,
è stato fino a ora senza pace ed esposto ai continui assalti degli usurpatori
a causa della nostra giovane età e anche a causa della nostra lontananza dal Regno,
STABILIAMO
che sia nostro dovere soccorrerlo con opera necessaria alla quiete e alla sua giustizia,
dato che lo troviamo sempre disponibile e devoto, ossequiente alla nostra serenità,
mentre si oppongono a noi soltanto pochi che non si sono mai dichiarati del nostro ovile.
DECRETIAMO
CHE I SUDDITI DEL REGNO DI SICILIA SEGUANO QUESTE LEGGI EMANATE NEL NOSTRO NOME
E ORDINIAMO CHE IN FUTURO SIANO DA TUTTI INVIOLABILMENTE OSSERVATE.