Giustino Fortunato senior

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Giustino Fortunato senior fu un giurista e politico del Regno delle due Sicilie. Di idee giacobine, si schierò con la Rivoluzione partenopea del 1799, prendendo contatti con Mario Pagano, il concittadino Michele Granata ed altri intellettuali che avevano reso in quell’epoca Napoli la più illustre e dinamica capitale d’Europa. Quando il tentativo rivoluzionario fallì, Fortunato a differenza degli altri sostenitori della Repubblica, che pagarono con la vita, riuscì a mettersi in fuga.

Con l’arrivo dei napoleonici, durante il decennio francese divenne fiduciario di Gioacchino Murat e ospitò nel suo palazzo di Rionero Giuseppe Bonaparte. Da Murat ottenne il riconoscimento dell’autonomia comunale per Rionero, che aveva ormai raggiunto 11.000 abitanti.

Dopo la restaurazione seppe rimanere indenne al ritorno dei Borboni, riuscendo perfino a fare il primo ministro del Regno delle Due Sicilie dal 1848 al 1852. Pur battendosi per un sistema di governo più costituzionale, per conservare ruoli di governo non esitò a proporre una petizione per l’abolizione dello statuto, che faceva firmare ai borghesi e notabili del regno tramite agenti di polizia, in cambio di appalti pubblici, sgravi fiscali e altre concessioni.