La chiesa di Santa Maria del Sepolcro fu costruita per ordine del vescovo Acquaviva di Melfi nel 1540, unendo le parrocchie di San Nicola e San Bartolomeo. Il nome celebra il ricordo dei tredici cavalieri di Ripacandida che parteciparono alla III crociata dei normanni, sotto Guglielmo il Buono, alla fine del XII secolo.
La facciata presenta un portale rinascimentale cui si accede da una gradinata in marmo e ospita tre orologi inseriti in altrettanti rosoni: due meccanici e una meridiana. Nel timpano è scolpita la Madonna presso il Sepolcro. Il sito della chiesa ospitava in precedenza una chiesetta di rito greco dedicata a santa Caterina d’Alessandria.
All’interno la chiesa si presenta a tre navate con una zona presbiteriale separata dall’assemblea mediante una balaustra a intarsi di marmi policromi che presenta scene della Passione di Cristo. Nella sacrestia è custodito il dipinto di un Cristo in pietà del pittore fiammingo Cristiano Danona e un S. Bartolomeo di Gaetano Recco. La navata destra ospita una tela a olio della fine del Cinquecento, raffigurante San Francesco Saverio, mentre sulla sinistra si trova un dipinto a olio con Cristo di Pietà e angeli con i simboli della Passione del 1589, opera anch’essa di Cristiano Danona da Anversa. Recenti scavi hanno portato alla luce una cripta.