Nella Bolla di Eugenio III del 1152 si riporta che a Ripacandida già esistevano varie chiese: San Donato, San Zaccaria, San Pietro e San Giorgio. Scrittori francescani narrano anche di un eremita del Duecento di nome Sigismondo, vissuto in silva di Melfhia. Nel 1540 le chiese di San Nicola e di San Bartolomeo furono unificate nella nuova chiesa madre intitolata a Santa Maria del Sepolcro.