Seconda metà XVII secolo.

La ripresa cinquecentesca del vaso decorato, la libertà compositiva, la luce che sale dal basso in maniera spiraliforme illuminando disordinatamente i fiori e lasciandone alcuni nella penombra del fondo, allontanano l’opera dalle ricerche naturalistiche napoletane accostandola piuttosto all’ambiente romano, dove già s’individua sulla metà del ’600 una tendenza barocca di cui la tela sembra informata.

Tela rettangolare con cornice dorata su fondo scuro uniforme. Vaso decorato a grottesche in rilievo contenente fiori di vario genere.