La facciata e il sagrato

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A causa dei numerosi terremoti, tra cui quelli devastanti del 1456, 1694, 1731, 1851 e 1930, la Cattedrale subì notevoli cambiamenti nel corso dei secoli.

L’attuale facciata barocca del 1723 si deve al vescovo di origine nobiliare Antonio Spinelli e sostituisce l’antica facciata romanica, probabilmente caratterizzata dal rosone come si vede in un quadro presente nel lato destro del transetto all’interno della chiesa. Sulla facciata si aprono tre portali: quello principale è stato rivestito da formelle in bronzo nel 2010, con inaugurazione da parte del cardinale Maradiaga.

Sopra l’architrave una cornice ovale retta da due angeli conteneva il dipinto di una Madonna con Bambino, oggi appena visibile per l’usura del tempo. Sul frontone spezzato si legge la dedicazione a Santa Maria Assunta, mentre sul cornicione una lapide rettangolare ricorda che la Cattedrale è una delle sette chiese che nel 1748 ottenne l’indulto apostolico da papa Benedetto XIV.

Al di sopra della nicchia destra, un bassorilievo con la mitria e il pastorale ricorda che si tratta di una chiesa cattedrale, ossia della sede di un vescovo.

Lungo il cornicione, al di sopra delle lesene con capitelli compositi, corre l’iscrizione fondativa:

“Antonius Spinelli e Duc. Aquar. Patrit. Neap. Ep.us Melphies et Rapollen Hanc Northmannorum Regum Jam Collabente Basilicam Extruxit, Aptavit, Ornavit. Ann. Sal. M D CC XXIII”

“Antonio Spinelli dei duchi di Aquara, patrizio napoletano, vescovo di Melfi e Rapolla, questa basilica dei re normanni ormai in procinto di crollare ricostruì, adattò, abbellì nell’Anno della Salvezza 1723″.